Storia del Club

La nostra storia inizia il 14 gennaio del 1963 prendendo le mosse da un suggerimento dell’on. prof. Achille Cruciani, già socio del Club di Perugia e convinto assertore dell’idea, raccolsero l’invito il prof. Ivan Boncompagni, il cav. Alvaro Garzuglia, il cav. uff. Rodolfo Latini, il sig. Aristide Proietti, il comm. Teodoro Pallotta e il sig. Sergio Torelli. La sera di quel 14 gennaio si riunirono presso gli uffici della SAUM (Società Autolinee Umbro Marchigiane), della quale Torelli era Vice Presidente, ognuno in rappresentanza di una disciplina sportiva: Boncompagni per l’atletica leggera, Garzuglia per l’alpinismo, Latini per il ciclismo, Proietti per il calcio, Pallotta per l’equitazione e Torelli per l’automobilismo.
Questa prima riunione servì alla stesura dello Statuto del Club ed alla approvazione dell’apertura ad un altro ristretto gruppo di nominativi di prestigio nel campo dello sport ternano. Vennero scelti altri sette “uomini di sport”: il geom. Waro Ascenzioni per la scherma, l’avv. Carlo Amati per lo sci, il dott. prof. Aldo Marino Colacci per l’alpinismo, il dott. Lanfranco Fontana per la motonautica, il dott. Salvatore Pandolfini per gli arbitri di calcio, il cav. Annibale Ranieri per il pugilato e il sig. Nello Troiani per i cronometristi.
La prima riunione conviviale fu indetta per il 27 febbraio, presso quella che doveva risultare, per molti anni, la sede degli appuntamenti mensili, il ristorante “Tre Colonne” dello sportivissimo “Cannara” Pietro Valongo.
Quella sera, presenti a nome del Club di Perugia il Conte avv. Gianfranco Servanzi e il già nominato on. Cruciani, fu approvato lo statuto e fu effettuata la prima votazione della storia del Club, quella relativa alla elezione del primo Consiglio Direttivo, che risultò così composto: presidente Torelli, vice presidente Colacci, segretario-tesoriere Garzuglia, consiglieri Latini, Pandolfini e Proietti.
Era stata così ufficializzata la nascita di un altro Panathlon Club in Italia portante il nr. 81. Una piccola struttura che iniziava la propria attività con soli 13 soci, in rappresentanza di 12 categorie.